martedì 18 giugno 2013

Goldrain 2013 - Day 2

Secondo giorno del corso di fumetto al Castello di Goldrain. Mi sveglio bene, in tempo e paradossalmente fresco (vista la caldissima notte appena passata). Cambio la lettiera al gatto e voglio portarla fuori dalla porta che scopro un grosso buco nel sacchetto. Sabbia (ed altro) in giro per mezza casa. Inveisco in aramaico e sistemo il danno.
Poi parto in orario (quello giusto) e sulla statale della Val Venosta chi ti incontro? 
La temutissima roulotte del turista tedesco.

Arrivo a Goldrain in anticipo. Strano, nonostante la roulotte e qualche Tir lentissimo. Si vede che ancora non ho calibrato benissimo i tempi.
Alzo lo sguardo e si prospetta una giornata caldissima. Le scie degli aerei mi fanno pensare che qui ne passano davvero parecchie. Penso ai complottisti e a Davide La Rosa. Poi non penso più a niente.

A quest'ora il castello è molto bello. Le luci, l'aria fresca, la pace e il sol cinguettio di uccellini. Ci sono solo io e... Samu, lo studente che per il 3° anno consecutivo viene al corso e che è sempre li in un anticipo talmente folle che io risulto essere un principiante in confronto.

Inizio la lezione. Oggi si parla di storyboard e di come si compone una storia. Faccio vedere delle mie cose sul Pad. Poi i ragazzini cominciano a curiosare tra le gallerie fotografiche (tutte adeguate al corso) e mi fanno notare che il Pad è lento. Io confermo e comincio a lamentarmi dei prodotti Apple esponendo delle mie teorie sul marketing insano ed ingiusto. I ragazzi m'interrompono e mi fanno vedere che io, da quando ho comperato il Pad (un anno e mezzo fa), non ho MAI CHIUSO ALCUNA APPLICAZIONE.
Un cinque alto per i giovani che sanno più cose di chi fa tanto l'esperto (e complottista).

Alle 11 c'è la merenda. Frutta e succo di sambuco. Poi corse (loro, io no) sul prato. Le ragazzine si isolano e chiacchierano tra di loro. I ragazzini fanno la cosa più ovvia se si ha un prato e non si ha un pallone. Fanno la lotta. Poi la lotta diventa un po troppo seria e volano calci veri. Intervengo, sedo gli animi e poi si torna a disegnare. 20 minuti dopo erano tutti di nuovo amici.

Intanto il tempo non sembra guastarsi e tornano le mie amate nuvole. Non resiste e faccio svariati scatti (ne mostro uno solo sennò rischio il linciaccio CLOUDiano).

Succede sempre che qualcuno mi disegni. Questa volta è successo decisamente prima del previsto. Samu decide di esercitarsi nelle espressioni facciali e nell'esercizio di stile con la mia faccia. La mia preferita è l'ultima, Armin in versione polifemica.

I ragazzi hanno iniziano un giochino dove mi chiamano per nome, ma in maniera lamentosa, omettendo la "ERRE" e tirano il nome lungo lungo: "Aaaaaamiiiiiinnn.". Ammetto che è snervante, ma li lascio fare, fa parte del gioco. Però per preservare la mia sanità mentale faccio il mio solito disegno del giorno dove penso e faccio cose da seduto.

A pranzo c'erano le lasagne. Lasagne con l'erba cipollina. Come avevo previsto ieri.

I ragazzi sono delle fogne altalenanti. Passano dal mangiare tutto in abbondanti porzioni il giorno prima ed oggi nulla perchè non piace la pietanza. Sembra non esserci una via di mezzo. Io mi limito pensando al ritorno in macchina e alla fatica che farò.

Parto e fatica la faccio comunque. Quindi è inutile limitarsi? Boooh, tanto sono abituato.
Nella macchina fanno millemila gradi e l'aria è caldissima. Odio i miei capelli, mi vanno sugli occhi se apro il finestrino e l'aria condizionata della mia Agila pare un pulsante disegnato, da quanto funziona male.

Il viaggio verso casa è andato bene. Sembrava più tragica.
L'unico appunto è stata la combo (che vedete qui sopra) del Tir che sorpassa il trattore. Questa èl a statale della Val Venosta. Bella, immersa nel verde con scenette del genere.

La frase del giorno:
"Armin, qual è stata l'invenzione più utile? Le mutande o l'umanità?".

Link alle puntate precedenti:

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