Dopo aver "steccato" tutte le sagome sono migrato verso casa di Chiara per storyboardizzare la parte dello spettacolo che prevede l'intervento delle sagome.
Ho una lieve tendenza ad incasellare tutto, datare ogni scarabocchio, fare lunghe liste e firmare con il proprio nome anche i fogli di appunti... credo che sia una mia maniera di tenere ordine. Ah... anche la disposizione degli appunti sul supporto cartaceo deve presentarsi in una sorta di equilibrio visivo.
Fare storyboard (proprio) è meraviglioso. Ci si sente come dei gemelli che parlano tra di loro nella loro lingua segreta. Lo storyboard è un dialogo tra me e la storia, è il ponte dove dall'altra parte non c'è un ammasso di idee, concetti, personaggi abbozzati, ma quella storia che tu andrai a raccontare ad un pubblico.
Come previsto, alcune delle sagome sono state scartate ed altre verranno scartate in fase di prove fisiche. Ah già... le prove fisiche. Ho ancora qualche timore su come riuscire a muovere le sagome, su come mostrare degli stati d'animo, se devo esagerare con i movimenti oppure devo restare calmo... chissà.
Dopo questa mattinata abbastanza profiqua capisco che siamo a buon punto, ma la mancanza delle prove sul tavolo luminoso mi stanno pensando. Non parlo delle prove di tutto lo spettacolo (ora è troppo presto), ma di quelle dove aggiungi e togli pezzi, dove ti muovi, dove Chiara parla e si dimena sul palco, quelle dove cercherò d'interagire non solo con le sagome.
Vedremo.
Prossimamente: riuscirà Armin a saziare la sua brama di potere immaginaria?
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