Proseguo senza remore il mio viaggio nelle istantanee e nei ricordi dal Kossovo. Lo faccio a dispetto della monotonia, lo faccio perchè lo reputo importante.
Io ed il buon Giak riusciamo ad accedere ad internet e scovare l'unico riferimento al fumetto in Kossovo, lo scoviamo, scopriamo di essere nel posto giusto e lo troviamo. Si trattava di un semplice e normalissimo bar a tematica fumettosa. Abbiamo bevuto un caffè.
Il ponte della città divisa (Mitrovica). Da una parte del fiume i serbi, dall'altra gli albanesi. Un posto decisamente teso. Su Mitrovica ci sarebbe da raccontare veramente tanto (vediamo se un giorno me la sentirò...).
La centrale elettrica a carbone nei pressi di Pristina.
Una delle tante industrie che dopo 12 anni dalla fine della guerra non si sono mai riprese e sono state abbandonate.
I dvd non costano nulla e sono tutti masterizzati con le copertine fatte a mano.
Dei pupazzi che spiegano gli stati umani realizzati dalla sarta di una scuola per bambini sordomuti.
Durante la guerra il 50% della case erano state distrutte o bruciate. In tutto il paese si vedono case che vengono costruite. Spesso tutte uguali.
Chicca del giorno è il Kashkavall (Caciocavallo). Ci aveva il coraggio di ordinare la pizza, questa veniva affogata nel Kashkavall.
Infine volevo ringraziare pure l'organizzazione per il viaggio fatto, il Servizio Giovani, il Jugenddienst e soprattutto Mauro ed il Tavolo trentino per il Kossovo.
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