Proseguo il mio viaggio nei ricordi più freschi cercando di ripromettermi di dimenticare il meno possibile di questo viaggio. Più passano i giorni più sento che questo viaggio mi ha cambiato un pochino. Nulla di sconvolgente, ma sicuramente qualcosa di positivo (tipo mi guardo allo specchio e non distolgo lo sguardo).
Ora basta coi capogiri mentali!
Evviva le immagini (con didascalie)!
La giostra abbandonata di un villaggio serbo a pochi chilometri di Peje/Pec. Quella sera poi abbiamo mangiato veramente bene (le mie papille gustative sono andare in overdose). Del mangiare ne parlerò in un post apposta.
La biblioteca universitaria di Pristina.
Vulkanizzer! Nelle campagne, per strada, si trovano una moltitudine di distributori di benzina, cimiteri di macchine, officine e gommisti.
In Kossovo dopo la guerra le industri non si sono mai più riprese. Quasi tutte. Una di queste eccezioni è lo stabilimento della birra nazionale, la Peja. E' stata la prima parola in kossovaro che abbiamo imparato.
Uno dei tantissimi cimiteri di macchine "spolpate".
I cavi. Sarei stato ore ad osservare questo affascinante groviglio di cavi. Ovunque erano così.
Di nuovo cavi (si, ne ho fotografati tanti).
Oggi finiamo con una particolare cartina trovata in una scuola elementare/media nei pressi di Klina.
Chissà chi ci vive a Bolxano?
Chissà dove è finita la Val Venosta.
1 commento:
Bell viagio.
Mi ricorda il mio paese.
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