lunedì 23 novembre 2009
Se dovessi disegnare... APOLLO
Al mio segnale scatenate gli steroidi!
Se dovessi disegnare... APOLLO:
C'erano una volta in America gli anni Novanta. Chi li ha vissuti (anche non stando negli States) percepiva sempre un certo vuoto. Un vuoto inconcreto... insomma, mancava qualcosa di "evidente". Nei dieci anni prima, gli anni ottanta, era chiaro cosa era venuto a mancare: l'estetica. Proprio questa mancanza diviene il tassello mancate per il ricordo stereotipato di un ragguppamento di anni. Comunque sia, non siamo qui per parlare degli anni ottanta e menchemeno degli anni novanta. Siamo qui per parlare della conseguenza fumettistica di ciò che successe negli anni novanta nell'editoria supereroistica americana.
In questo momento il Nerd che è dentro di me mi ha dato del "Nerd".
Lo ignoro ripromettendomi che durante la pausa caffè lo riempirò di significative percosse.
Che succede nei primi anni novanta? Succede che gli autori di fumetto (nello specifico, i disegnatori) cominciano ad alzare la cresta e rivendicare diritti d'autore ed altri piccoli ed importanti dettagli sulla dignità del proprio lavoro. Sono consapevole che per un disegnatore Italiano questo potrebbe sembrare fantascienza, ma invece si... esiste la dignità in questo lavoro. Fattostà che negli States le Major del fumetto erano sotto l'ala di un comitato di censura: il Comics Code. Quest'ultimo sta all'editoria americana come il Papa allo stato Italiano. Le major ignorano il tafferuglio degli schiavi. Di conseguenza i disegnatori più fighi (hahahahaha... ma quandomai un disegnatore è figo?!) si uniscono e fondano una casa editrice tutta loro per poter disegnare ed operare nella più totale libertà. Bellissimo direte. Bellissimo dicevo anche io, come lettore di quei tempi lì. Bellissimo dicevano i disegnatori fighi (hahahhahaha, Oddio, devo smetterla...). Bellissimo dicevano i coloristi digitali.
Malissimo dice il senno di poi.
I vantaggi dell'indipendenza dalle Major sono stati raggiunti e la dignità del lavoro era salva, ma la qualità delle storie non è che mancava... è stata uccisa schiacciata da una valanga di muscoli, di macismo e di bullismo supereroistico. Si scopre che i fumettisti fighi (è la terza volta che li menziono ed ancora mi fanno ridere... hehahahhahaha) non sanno scrivere le storie. Azione ed estetica al 99%, 1% di dialoghi banali.
Apollo (vedi sopra) è esteticamente figlio degli anni novanta.
Ehm... tutta sta pappardella per dire che: "Apollo è esteticamente figlio degli anni novanta."?!
Si.
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2 commenti:
Ahahahah! "Sono un bell'ometto!" :D
Nel commento sull'Image mi ci sono rivisto un saccooo! Anch'io li adoravo quei poster sequenziali a basso tasso di storytelling!
In questo momento il Nerd che è dentro di me mi ha dato del "Nerd".
Lo ignoro ripromettendomi che durante la pausa caffè lo riempirò di significative percosse.
no vabbè. questo è capitato pure a me.. solo che la mia parte nerd è come dire... più forte e alla fine mi ha malmenata...
amarezza eh?
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