lunedì 20 maggio 2013

Il fu Artmaysound 2013

(Fotografia di Mohammed e Franci dinanzi al Museion)

Oggi, ad una settimana di distanza dalla fine della 7° edizione di Artmaysound, finalmente mi sono deciso a parlarne un pochino, il giusto, iniziando da quel lunedì di una settimana fa, quello appena menzionato, dove sono stato narcolettico per 24 ore. Oltremodo stanco mi sono trascinato in una settimana che era già stata preannunciata "devastante". Tutti i lavori nessi in fermo per dare spazio al festival si sono fatti vivi. Contemporaneamente.

(articolo sul quotidiano Alto Adige - foto Giorgini)

Non sono una persona geneticamente predisposta per mettere su un festival. L'ho detto 9 anni fa dopo la primissima edizione di Bezè Bedè. Dissi: "Mai più!" e da quell'anno "Sempre fu". Anzi...
col tempo aumentarono e al giorno d'oggi (l'anno d'oggi) sono 4 i festival nella quale sono coinvolto a livello organizzativo (completamente o parzialmente).

(i QU4TTRO all'opera durante l'inaugurazione)

Artmaysound non è figlio mio, ma sono stato un buon zio. Sono arrivato alla 4° edizione. Uno degli aspetti che ho incorporato è quello del disegno e/o pittura dal vivo. La prima volta (alla 4° edizione) io e Hannes Pasqualini abbiamo dipinto con un gruppo che suonava sul palco. L'anno dopo si fece un dipinto collettivo su 3 grossi pannelli con le vecchie glorie di Monipodio e i giovani collettivi bolognesi e veronesi. L'anno dopo ci fu la pittura su piccoli pannelli di legno (individuali) e quest'anno la performance dei QU4TTRO (Giaco, Diavù, Giorgini e Corradi).

(i ragazzi di Cyrano Comics di Verona)

Negli anni si è mutati parecchio. 4 anni fa c'erano i rivenditori, ora ci sono autori ospiti e realtà locali più svariate. Dalla creazione di orecchini ai pupazzi. Dalle borse alla serigrafia. Personalmente sono felice che esistano queste realtà altoatesine e che qualcosa in questa landa di montagna si muova in più direzioni (Bolzano si è sempre mossa, ma su un binario unico).

Ora sono stanco e lascio parlare le fotografie.

(Massimo Bonfatti e i "mattonari")

(dettaglio della zona dedicata ai giochi da tavolo)

(i papertoy di Zoran che hanno suscitato parecchio successo tra i più piccoli)

(tavolata dell'Etichetta Underkraut)

(Odd ed il TesLab in una dimostrazione di serigrafia)

(il sabato pomeriggio davanti al Museion con il sole)

(il concerto pomeridiano del sabato)

(vista sul Museion con l'affluenza al festival)

(concerto finale del sabato sera con i disegni miei proiettati sulla facciata del Museion)

(concerto finale)

(la gente al concerto)

(il tranquillo disegno dal vivo della domenica mattina)

(disegno di Matteo Cuccato)

(miglior foto del festival: mio padre Giac incontra Massimo Bonfatti)

Parole conclusive:
Ce ne sono una marea, ma alla fine non molte. Il festival è andato alla grande. Ci sono stati contrattempi vari, ma questo non è assolutamente anormale. Abbiamo raggiunto molti obiettivi nella consapevolezza di poter rendere ancora di più. L'ultima cosa che posso dire è un GRAZIE a tutti... al Museion, a Giacomo. A tutti e tutto.

Nessun commento: