lunedì 10 settembre 2012

Diario di un viaggio in Bosnia [ritorno a casa]


Mi avevano avvertito più volte, ma io son testardo e non davo il giusto peso alle parole di chi aveva ben più esperienza di me. Io sono io, io mi conosco, io so affrontare qualsiasi cosa.
Errore.

Tornare a casa dopo questo viaggio in Bosnia è un processo molto conflittuale. Da una parte non avevo nessuna voglia di tornare alla quotidianità e a tutte le faccende in sospeso che mi aspettano appena varcata la soglia di casa. Dall'altra parte qualcosa mi spingeva a fuggire via, lontano da quel posto così complicato, così incasinato. La sensazione è quella che prova un criceto nella sua tana fatta di ovatta.
Me lo dissero, vivere la Bosnia e tornare non è facile.

Non ero in vacanza. Sono andato via da Bolzano per 10 giorni, ho viaggiato in compagnia di belle persone, ho visto cose incredibili e purtroppo anche credibili. Ho anche visto cose che ti incriccano il cervello, dove non riesci più a pensare e soprattutto capire il perchè. Sono stato messo alla prova sia fisicamente che emotivamente ed è stato brutto, ma è stato bello.
Ne sono tornato con tanta esperienza in più, ho insegnato cose a dei ragazzi incredibili ed ho imparato da loro mille volte tanto.

Passiamo alle cose pratiche. Ho tenuto un diario di questo viaggio. Non l'ho disegnato (come al mio solito), ma ho fatto un processo più banale, ma più ricco. Ho scritto. Tanto.
Su questo blog non credo di fare un reportage di quello che ho visto e vissuto. Non per cattiveria, ma perchè devo elaborare il tutto, ponderare, avere una mente più lucida. Ho intenzione di raccontare questo viaggio e l'idea è quella di un diario di viaggio scritto con accompagnamento di illustrazioni.
Ci vorrà del tempo per realizzarlo, ma state sicuri che lo farò.

Credo di non esser stato pronto per andare in Bosnia.
Nessuno lo è alla prima volta.

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