venerdì 29 marzo 2013

mercoledì 27 marzo 2013

Spring of Armin #063 [una primavera non fa la primavera]

Non so se qualcuno se ne è accorto, ma le cose sul blog sono mutate in alcuni aspetti. Il primo è che ho letteralmente esaurito i disegni per la SEASON OF ARMIN e sono entrato in un periodo dove ho davvero molte cose da fare e molti progetti da portare a casa. Quindi il tempo libero (o diciamo il tempo tranquillo) è sparito definitivamente. Continuo a disegnare liberamente, ma molto (ma molto) di meno ed appena ho del materiale, vedrete ri-iniziare la SEASON OF ARMIN.

L'altro punto è che forse sto venendo a patti col blog stesso. Il concetto di blog è morente e questo si sapeva. Ultimamente pure molto in fretta. Io sono sempre stato della scuola del "postaggio regolare". Ogni giorno (o secondo giorno) mettevo dentro un contenuto. Così volevo creare una sorta di appuntamento quotidiano mio e a chi segue questo blog. Ha funzionato per tutto il 2012, l'anno dei miei maggiori post. 
Però qualcuno mi ha fatto notare che in una rete che diventa sempre più bulimica d'informazioni io sono uno di quelli che tiene un blog personale (è specifico soltanto perchè parla specificamente di me e delle cose che faccio) a passo coi tempi. Bulimico anch'esso. 

Io non so esattamente cosa fare. Il blog lo voglio tenere, è la casa base. Magari vedo di non essere così bulimico e vediamo cosa succede. Quindi se non ci sono per tre giorni di fila sappiate che sto nell'ombra autoimpedendomi di postare.

lunedì 25 marzo 2013

2003-2013 dieci anni d'insegnamento



Anche se non ne parlo più, anche se continuo ad aprire e chiudere progetti protofumettistici, anche se fuori piove... continuo a tenere corsi di fumetto per bambini delle elementari e ragazzini delle medie. Son sempre delle belle esperienze ed escono sempre dei lavori interessanti, ma solo una volta su 20, mi ritrovo un gruppetto (delle medie, quindi ancora più raro) così bello. Tranquilli, chiacchieroni, affiatati, coinvolti ed operosi.

In 10 anni di insegnamento (sì, iniziai nel 2003) poche volte ho trovato una combinazione così di alunni. Una di quelle senza elementi disturbanti e senza il contagio dell'apatia. 
Quindi mi godo il momento senza pensarci molto (nel bene e nel male) e vado avanti.


sabato 23 marzo 2013

Le straordinarie avventure di Batmà

Batmà sorveglia i tetti di Bolzano.

Batmà scopre di stare bene controluce.

Batmà cerca il male in posti impensabili.

Batmà  è convinto di essere parte della natura, ma viene sgamato subito.

Batmà contro l'alta tensione.

Batmà  cavalca il muso di un orso avvolta in un velo con i teschi.

Batmà nascosto.

Batmà si riposa vicino alle uova di Pasqua.

Batmà si dimentica sempre il suo simbolo in giro.

venerdì 22 marzo 2013

Ho perso la verginità

Mercoledì scorso era la giornata mondiale dello Storytelling e siccome a Bolzano il discorso "storytelling" viene portato avanti, s'è tenuto un cosiddetto salotto anche nella capitale atesina. 
Nonostante la disciplina è nuova (in realtà no, dato che i raccontastorie sono sempre esistiti, soprattutto tra le Alpi) la serata ha avuto una discreta affluenza e ci si è divertiti molto.

I "salotti" funzionano così: di volta in volta viene scelto un tema e su questo tema vengono raccontate delle storie. Nei salotti tutti sono raccontastorie e tutti sono fruitori. Ci si allena a raccontare e a tramandare oralmente storie.

Io bazzico questo mondo da circa 3 anni e siccome comunico con il mezzo visivo, ho dato il mio contributo nella maniera che so fare meglio: disegnando (e analizzando il mezzo nelle lezioni di estetica, postura e intonazione). Di mio non ho mai raccontato, anche se sono stato mille volte sul palco, anche se me la cavo con piccole parti inscenate davanti ad un pubblico.

Però raccontare dinanzi ad un pubblico piccolo, da solo, con una struttura, no... non l'ho mai fatto... fino a mercoledì scorso. Ho perso la mia verginità ed è stato come pensavo che fosse: mica facile e decisamente meno libero della disciplina che solitamente preferisco, cioè quella "a ruota libera". Di mio sono caotico nel raccontare, sembro un fumetto pieno di flashback.

Ho raccontato la storia di Kassian, o almeno ci ho provato. Intanto l'ho raccontata ed ora è lì... in attesa di essere rifinita e strutturata bene. Sono contento di averla raccontata, l'ho fatto per la prima volta. E' una storia che mi tocca da vicino e mi sono emozionato nel raccontarla (cosa che non mi succede mai, io non mi emoziono mai).

La storia di Kassian la terrò li, tra i progetti da fare.

giovedì 21 marzo 2013

Il tempo mi uccide

Lunedì.

Martedì.

Mercoledì.

Poi arriva il Giovedì e nella mia testa alberga il Demonio che pulsa sulla tempia.
Questo tempo mi sta uccidendo (e lo fa in fretta).

lunedì 18 marzo 2013

Tutte le sedie del mondo si sono capovolte!

Ho passato una domenica a Dobbiaco in un posto da favola facendo cose molto divertenti. Ok, non quella di buttare a terra tutte le sedie del mondo (era un gioco), ma quello di tenere una lezione sperimentale sull'efficacia dei simboli propagandistici (bellici e commerciali) sul nostro inconscio (con un excursus sulle nuove tecnologie e i nuovi modi di farsi autopromozione a basso costo.

La processione dei pompieri che ha bloccato tutta la statale.

L'ostello "Grand Hotel" di Dobbiaco sembra fatto di Lego (di Lego buono però).

Oh no! Tutte le sedie del mondo si sono capovolte!

sabato 16 marzo 2013

I Weekend perduti


L'Inverno sta finendo e si ritorna a quella mole di lavoro che da una parte l'interessa, dall'altra poi mi rende uno straccio. I weekend si trasformano in infernali giorni di tortura lavorativa. Sai che quei giorni sono adibiti al riposo e allo svago, ma non c'è tregua per noialtri che ancora un po ci crediamo a questo mestiere, altrimenti chiamato: "garbuglio e misciotto di mestieri diversi".

Però giusto per fare il punto della situazione, nella vita sentimentale sono un disastro, ma ci convivo. Disegno con regolarità, ma non quanto vorrei. Ho un gruppo di lavoro meraviglioso e ben presto svelerò a cosa stiamo lavorando. Dico solo che è un connubio tra i vari miei mestieri (vedi: il garbuglio e misciotto di mestieri).

L'Etichetta Underkraut procede bene.
Potrebbe funzionare meglio se fossi disoccupato, ma in questo momento storico non mi sembra proprio il caso (altro argomento molto spinoso e degno di venir approfondito. Più avanti.).

Le foto qui sopra sono un paio di fasi dell'inchiostrazione di "Il Galles non è un paese per polli" (Diario di un viaggio nel Galles).

mercoledì 13 marzo 2013

GIUDA a Lissone

Riporto dal sito di GIUDA anche perchè riguarda me ed un mio carissimo amico, Alberto Zanchetta l'attuale direttore del Museo d'Arte Contemporanea della Città di Lissone)


G.I.U.D.A.Geographical Institute for Unconventional Drawing Arts

14 marzo – 28 aprile 2013

lissone
Museo d’Arte Contemporanea Città di Lissone
Viale Padania 6 (fronte stazione FS)
20851 Lissone – MB
Index G è una piccola rassegna incentrata sulle arti grafiche: dal disegno all’incisione, dall’illustrazione al fumetto, dal visual design alla pubblicità. Il primo ciclo di esposizioni sarà rivolto alle riviste d’arte che negli ultimi anni si sono distinte a livello nazionale. La progettualità dello spazio espositivo, ricavato all’interno del bookshop, verrà affidato allo staff di una redazione che deciderà le modalità di allestimento e il grado di coinvolgimento degli artisti.
Il nuovo appuntamento della rassegna è stato affidato al collettivo G.I.U.D.A. (Geographical Institute for Unconventional Drawing Arts) che presenterà un’installazione realizzata da Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis dal titoloLa geografia della linea di Boetti, in cui saranno incluse alcune opere originali di Alighiero Boetti.
Il numero IV di G.I.U.D.A, rivista di ricerca visiva sulle intersezioni tra rappresentazione geografica e fumetto, è stato dedicato alla Linea Durand, il confine tra Afghanistan e Pakistan che si dipana nella stretta gola del Khyber Pass. Il Khyber Pass unisce e divide Kabul e Peshawar, é una via sempre contesa, mai completamente in pace (annessa di volta in volta agli imperi o agli stati, benché continuamente sfuggita al controllo delle massime potenze politiche), itinerario imprescindibile degli eserciti alla conquista dei tesori dell’Hindustan, cerniera tra le civiltà euro-asiatiche e quella indiana.
Il geografo e la guida d’eccezione di questo viaggio su carta è Alighiero Boetti, le cui Mappe in forma di arazzo furono realizzate dalle ricamatrici di Kabul. Boetti diventa personaggio, narratore, riferimento visivo ed eversivo di quest’operazione di sovrapposizione – di tempi e luoghi – che gioca sulla evocatività di opere che sono diventate dei capisaldi dell’arte contemporanea, come il fotomontaggioGemelli del 1968, che vede qui Boetti tenere provocatoriamente la mano al mullah Omar. Le storie e le cartine cambiano, nuovi personaggi e nuove storie prendono il posto di altre; il compito delle storie-disegnate è forse quello di trovare le eliminazioni e le giustapposizioni, disegnandone la rappresentazione su nuove carte narrative?
Nata nel 2009, G.I.U.D.A. è una rivista che indaga il tradimento delle immagini. Lo fa usando il disegno in forma intensiva, cartografando il dicibile e il rappresentabile. Si pone come uno spazio programmato di ricerca visiva ed estetica. Insegue i luoghi sulle cartine, sapendo che la mappa non è il territorio ma una sua rappresentazione, e che a partire dalla cartografia si stabilisce il nostro posto sul mondo e lo spazio che occupiamo a livello simbolico.
G.I.U.D.A. è una rivista da collezione, che non concede sconti all’epoca delle veline editoriali. Ha una vocazione decadente e romantica, utilizza l’arte del disegno per inseguire le strade cimiteriali delle metropoli e la globalizzazione delle provincie. Concorrono alla sua realizzazione un gruppo di disegnatori di cui Gianluca Costantini è l’ideatore e l’instancabile sperimentatore della nona arte, assieme a Armin Barducci, Ciro Fanelli, Angelo Mennillo, Rocco Lombardi, Robert Rebotti – jacklamotta, Alice Socal, Liliana Salone, Niccolò Pellizzon, Darkham e diversi altri autori. Vi collaborano inoltre Marco Lobietti e Elettra Stamboulis.
DOVE
Museo d’Arte Contemporanea
Viale Padania 6 (fronte stazione FS)
20851 Lissone – MB
BOOKSHOP14 marzo – 28 aprile 2013
INDEX G: G.I.U.D.A.La geografia della linea di Boettia cura di Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis
inaugurazione giovedì 14 marzo ore 19:00
INFORMAZIONI
www.museolissone.it
tel. 039 7397368 – 039 2145174
ORARIMartedì, Mercoledì e Venerdì h 15-19
Giovedì h 15-23; Sabato e Domenica h 10-12 / 15-19
INGRESSO LIBERO

lunedì 11 marzo 2013

Character design #005

Commento tecnico:
L'eroe fiero, tronfio e pettuto. Un naso alla Liam Neeson, le mani sui fianchi per far capire chi è il gallo alfa nel pollaio del palco scenico. I capelli sono un po ovatta, oppure del gelato, modellato sul cranio, ma erano altri tempo, quindi non fanno testo. I colori usati erano una scelta obbligata per lui, la ricerca non dava altro, ma se lo avessi posizionato all'interno di un ambiente reale, cioè con elementi scenici, allora sarebbe stato un bel problema riuscire a "staccarlo" dallo sfondo.
Poi arriviamo ai piedi e noto nuovamente che sono mostruosamente a papera. Ma che pensavo a quei tempi?!
 Boooh...


lunedì 4 marzo 2013

Character design #004


Commento tecnico:
questo studio me lo ricordavo bene: ha molti elementi contraddittori. Da una parte mi piaceva perchè mi erano riusciti degli elementi che da li in poi non avrei mai più dimenticato. Sembra una banalità, ma ora, se dovessi disegnare il più graficamente una piuma di cappello, la so fare. Non perchè ho capito COME si fa una piuma, ma perchè ho capito come funziona la LINEA che delimita il segno di una piuma. Poi, scendendo nel disegno, arrivo al cappello, mi riesce bene, poi passo al volto, che corrisponde alle indicazioni di riferimento. Anche il baffo non era malaccio. Poi si passa alla postura e lì canno clamorosamente. Ma che posizione del corpo è?! Insomma, è uno studio, non una posa teatrale con la manina floscia sotto il mantello e i piedi a ballerina?!
Chissà che mi era venuto in mente. Beh... su questa postura molto fantasiosa, ci ho cucito sopra un abito semplice, semplice e funzionale al massimo, soprattutto in previsioni dei movimento che il personaggio doveva fare. I colori avrebbero sempre funzionato e non si sarebbero mai pasticciati. Soprattutto l'interno del mantello, quel rosso, che si faceva sempre vedere.
Sarebbe stato divertente giocarci più a lungo.
Ecco... forse dovevo stare più attento alla parte del collo dove il colore dell'abito si confonde troppo con la pelle. Sarebbe bastato un semplice orletto di color blu.

venerdì 1 marzo 2013

GIUDA - Linea Durand - a Verona!

Sabato 2 marzo 2013, ore 18

Bocù Libreria Vicolo Samaritana – Galleria Mazzini 1/B, Verona
tel. 045.59.68.56 | www.boculibreria.com

LINEA DURAND

Presentazione di G.I.U.D.A. Vol. IV (Giuda edizioni, Ravenna 2012).
Incontro con Nicolò Pellizzon (disegnatore) e Marco Lobietti (sceneggiatore).
Per attraversare la Linea Durand – così è chiamato il confine tra Afghanistan e Pakistan – occorre percorrere la stretta gola del Khyber Pass, un antico passo di montagna disputato, conteso, mai completamente pacificato. Per raccontarne la storia secolare, i disegnatori e autori di G.I.U.D.A. scelgono di farsi accompagnare lungo la via da Alighiero Boetti, l’artista italiano le cui mappe in forma di arazzo, oggi esposte nei maggiori musei del mondo, furono realizzate dalle ricamatrici diKabul. Il racconto immaginario del viaggio di Boetti lungo il sentiero afghano è al centro del nuovo numero di G.I.U.D.A.rivista a fumetti, graphic novel collettiva, ma anche libro d’arte per l’approccio singolare alla narrazione-visione che utilizza il disegno, l’immagine e la geografia come terreno di ricerca. A presentare l’inedito incontro tra fumetto, cartografia e geografie sentimentali sono chiamati Nicolò Pellizzon, disegnatore e fumettista collaboratore della rivista e Marco Lobietti, sceneggiatore e cartografo dilettante per la casa editrice Giuda edizioni.
INFO/BIOGRAFIEG.I.U.D.A. è l’acronimo di Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts, rivista a fumetti, graphic novel collettiva, ma anche libro d’arte per l’approccio singolare alla narrazione-visione che utilizza il disegno, l’immagine e la geografia come terreno di ricerca. Fulcro di ciascun volume della rivista sono quindi la storia dei luoghi e le geografie sentimentali, spunti su cui interviene un gruppo fisso di disegnatori: Armin Barducci, Gianluca Costantini, DarkamCiro Fanelli, Angelo Mennillo, Rocco Lombardi, Nicolò Pellizzon, Liliana Salone, Alice Socal.Collaborano inoltre Marco Lobietti e Elettra Stamboulis.
NICOLÒ PELLIZZON nasce a Verona nel 1985. È autore di fumetti, illustratore e videomaker. Ha pubblicato sulle riviste “ANIMAls”, “WATT”, “Delebile”, “Shinigami” e sulla lettone “Kuš!”. Collabora con il collettivo G.I.U.D.A. ed è presente sull’antologia Ten Steps Until Nothing (Teiera). Ha anche realizzato il manifesto del festival MIAMI 2012. Le sue opere sono state in mostra a Minneapolis, Bologna, Milano, Ravenna e Barcellona. Nel novembre 2012 è uscito il suo primo libro: Lezioni di anatomia per l’editore GRRRzetic.