giovedì 20 dicembre 2007

L'odore del cloro.



Ti ricordi di quell'uomo ancora ragazzo che parlava agli animali ammalati?
L'odore del cloro della vicina piscina gli dava fastidio, ma non fermava l'impulso di voler toccare il quattrozampe nero. Non stava bene. Aveva qualche crosta qua e la, tipico segno della vita da randagio. Gli occhi semichiusi. Versi fiacchi e sgradevoli all'ambiente casalingo richiamavano una carezza mai ricevuta. Eppure il ragazzo era li, incurante delle vicessitudini circostanti, dei compagni che si allontanavano verso il centro della cittadina marittima. Eravamo turisti in un luogo per turisti. Latini in un paese latino.
Tu eri li, in cima alle scale, attratta per un motivo che non riuscivi a spiegare dalle gesta inusuali di un ragazzo che faceva ridere, che sembrava spensierato, che non potevi sapere quanto era ferito e quanto voleva dimenticare tutto. Stava curando il suo essere rinnegandolo. Quel ragazzo era una bugia, una bella bugia.

Armin.

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