martedì 30 marzo 2010

Recensione di GIUDA su LINUS


La mia vita è profondamente legata alla rivista LINUS.
Sono figlio di un mancato fondatore poi divenuto lettore e sono lettore da una decina d'anni io stesso. Non dico che Linus sia una rivista eccelsa, dico che è una buona rivista. Dico anche io sono un amante delle riviste in generale (ora non più tanto dato che costicchiano un po). Dico inoltre che la pagina delle recensioni di fumetti ha sempre scagato le mie pubblicazioni... fino a un po di tempo fa quando uscì un trafiletto sull'ultima antologia di InguineMAH! ed ultimamente sul primo (e fiero) numero di GIUDA.
Ho solo notato che GIUDA scuote qualcosa nei lettori e nella critica. Noi continueremo a cercare di scuotere ancora, soprattutto adesso che stiamo per ultimare il secondo volume.

Ok, ora spero si non aver portato sfiga.
Hahahahaha!

Ah... per chi volesse leggere l'articolo intero della recensione su LINUS continui a leggere ciò che segue. Gli altri sono liberi di cambiare pagina e ad andare a vedere le donnine nude.

Linus Anno XLVI n.3 (540)
di Michele R. Serra
La ministra Gelmini sta tentando di tagliare le ore di geografia nelle scuole italiane, l'associazione degli insegnanti si è ribellata, ancora non si sa come va a finire. Speriamo bene, temiamo male. Nel frattempo, il gruppo di disegnatori guidato da Gianluca Costantini e Elettra Stamboulis ha messo in piedi proprio un progetto geografico (pardòn, geo-grafico) in forma di rivista. G.i.u.d.a. è l'acronimo che dà titolo alla pubblicazione periodica del sedicente Ceographicallnstitute of Unconventional Drawing Arts. Riconferma del fatto che, nel mondo senza più zone inesplorate di Gps e Google Earth, carte e mappe hanno ancora una funzione assai importante. Non più strumenti per trovare (solo) la strada, ma noi stessi, ciò che ci circonda, presente e passato. Si parte dai luoghi per raccontare storie. Tra geografia, cartografia, topo nomastica e fumetto, il legame non è immediatamente chiaro; ma del resto lo dice anche il titolo, si tratta di ragionamento non convenzionale. Come quello a cui ci ha abituato Costa ntini, che da sempre manovra ai confini del linguaggio fumetto. Dentro C.i.u.d.a. l'episodio più tradizionale (parola grossa) è costituito dai racconti di frontiera marocchina proposti dal collettivo EI Cubri, nato trio nella Spagna post-Franco. Poi, il piatto forte: una pianta del cimitero parigino di Montparnasse, illustrata dai ritratti dei 144 morti famosi che ospita. Un invito a scoprire personaggi dimenticati: se tutti conoscono Baudelaire e Guy De Maupassant, io ad esempio ignoravo la fotografia di Brassai e le canzoni di Jean Sablon (ok, di queste ultime potevo fare a meno). Più che un fumetto, un potenziale ipertesto, istigazione alla ricerca, quasi bozza di una futura applicazione per iPhone e simili.
Tiratura per pochi, da libro d'arte, nell'ordine delle centinaia di copie. Si trova su www.giudaedizioni.it. più difficilmente in libreria.


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