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(Frabesco Guttenberg 1981)
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(Guallo di Pordenone 1999)
Spesso gli alunni inscenano lo stesso teatrino che di anno in anno si ripete.
Voglio fare un esempio come se fosse veramente avvenuto.
IO - Memedesimo
AL - Alunno campione (maschio)
LUOGO: aula di fumetto nella scuola. Prima lezione.
IO: "Ora prendete un foglio bianco e disegnate la prima cosa che vi viene in mente."
TEMPO: dieci munuti dopo...
AL: "Non mi viene in mente niente."
IO: "Ma come? Alla vostra età?!"
AL: "Ninete. Non ho idee."
IO: "Siete scarsi!"
AL: "Ma io non ho fantasia."
IO: "Su dai. Qualunque cosa. Un essere umano, un antropomorfo. Mezzo umano, mezzo coso, no? Avete presente no? Una cosa inanimata. Un sasso. Un sasso di Laives."
TEMPO: dieci minuti dopo...
IO: "Che è quello?"
AL: "Il Bruciafaccie. Si sposta in motorino e consegna le pizze. La gente gli apre la porta di casa e lui gli brucia le facce. Vive in un posto fighissimo ed è buono."
IO: "Ah..."
AL: "Combatte i cattivi."
IO: "Ma uccide tutti quelli che incontra."
AL: "Sono tutti cattivi."
IO: "Se sono tutti cattivi, i buoni dove sono?"
AL: "Ci sono ma non si vedono."
IO: "Ma perchè?"
AL: "I buoni non sono fighi."
IO: "Ah no?"
AL: "No."
IO: "Beh, complimenti."
AL: "He he he..."
IO: "Ora disegna una tavola dove Bruciafaccie incontra una ragazza e se ne innamora."
AL: "Ma porc..."
TEMPO: cinquanta minuti dopo.
IO: "Finito?"
AL: "Si."
IO: "Ma uccide tutti!"
AL: "Si."
IO: "Uccide anche la ragazza!"
AL: "Si era stufato."
IO: "In una pagina sola?! Si era stufato in così poco tempo?!"
AL: "Bruciafaccie brucia le facce. Non esce con le ragazze."
IO: "Ma io ho detto di fare una storia d'amore."
AL: "Si."
IO: "Qui Bruciafaccie uccide ogni cosa. Pure il camino dei vicini."
AL: "Certo."
IO: "Tu mi iquieti parecchio."
AL: "Si maestro."
IO: "..."
Fine lezione.
Dopo questo racconto di finzione vado a casa (sempre nella finzione) e penso quanto gli schemi di anno in anno, di classe in classe si ripetano.
PS: i disegni che oggi vedete sono delle prove. Ho in mente una cosa, ma devo calibrare il mio estro per riuscire a fare qualcosa che mi soddisfi.
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